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Emma in giallo: La libreria dei gatti neri

26/03/2025 10:00

Emma

Letteratura, Suggerimenti e recensioni, Libri, Libri gialli, Murder Mystery, Book review, Books, Libri, Cagliari, Piergiorgio Pulixi, Recensione,

Emma in giallo: La libreria dei gatti neri

Un giallo ambientato a Cagliari dalla penna di uno scrittore sardo che sta riscuotendo un meritato successo in Italia e nel resto d'Europa.

 

 

 

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Dopo una pausa per motivi di lavoro e studio, tornano le recensioni di Emma in giallo, oggi con il libro di uno scrittore sardo: La libreria dei gatti neri di Piergiorgio Pulixi. L’ho scelto perché ieri è uscito il secondo romanzo della serie con protagonista Marzio Montecristo e mi è sembrata l’occasione perfetta.

L'autore

Piergiorgio Pulixi è uno scrittore sardo nato a Cagliari e residente a Milano. Ha vinto il premio Scerbanenco nel 2019 e ha scritto varie serie noir e thriller. I suoi libri sono tradotti in varie lingue e stanno riscuotendo successo in Europa.

Il libro

La libreria dei gatti neri è edito da Marsilio nella collana “Lucciole” ed è la prima avventura di Marzio Montecristo e del suo circolo di lettori conosciuti affettuosamente come “Gli investigatori del martedì". Ha vinto il premio Giallo Camaiore nel 2023.
 

Marzio è un ex insegnante che ha deciso di aprire una libreria specializzata in libri gialli. È burbero e né sopporta né sa interagire con la clientela. Il negozio, che prima si chiamava La libreria del Mistero, ora si chiama Les Chats Noirs in onore a Miss Marple e Poirot, i due gatti neri randagi che un giorno sono entrati e non se ne sono più andati. Se fosse stato per Marzio, la libreria avrebbe chiuso già da tempo; se continua a funzionare è solo grazie a Patricia, la dipendente che, oltre a salvare le vendite allontanando Marzio e aiutando i clienti, ha anche rivitalizzato l’account Instagram del negozio usando Miss Marple e Poirot per offrire consigli di lettura.

 

Il martedì, inoltre, nella libreria si riunisce uno strano assortimento di lettori per discutere del giallo della settimana tra un bicchiere di vino e una torta salata. Sono “Gli investigatori del martedì” e, oltre a Marzio, includono: il signor Scalabrini, un distinto pensionato malinconico; fra Raimondo, frate del convento dei Cappuccini; la signora Solinas, un’ottantenne fan dei thriller più sanguinosi; e Maina, nomignolo che è la contrazione di “Mai ‘na gioia”, una ragazza che si veste e trucca in stile gotico.

 

Il gruppo era stato riunito tempo prima da Nunzia, altra avida lettrice di gialli e da tutti chiamata la “Presidente” anche ora che abita in una casa di riposo e non può più partecipare alle riunioni. Il gruppo si era rafforzato ancora di più quando la poliziotta Angela Dimase, amica di Marzio, li aveva sfidati a risolvere un caso che da anni giaceva irrisolto nell’archivio della polizia.

 

E ora il gruppo si ritrova anche coinvolto nelle indagini di un caso nuovo, una serie di delitti che sta sconvolgendo Cagliari. La prima vittima, infatti, è la madre di un ex studente di Marzio, un bambino delle elementari che ha appena assistito all’omicidio della donna da parte di quello che verrà soprannominato “l’assassino delle clessidre”. Dimase decide di chiedere aiuto a Marzio per cercare di far parlare il bambino di ciò che è accaduto e, quando il crimine si ripete con la stessa modalità, anche gli altri investigatori dilettanti vengono coinvolti.

Cosa ne penso

Il sito di Marsilio descrive il libro come “un successo che ha rilanciato il cozy crime italiano” ma io faccio fatica a includerlo tra i cozy mystery. Lo so, il numero di personaggi è limitato, così come lo è lo spazio fisico dell’ambientazione (con una piccola eccezione) e, soprattutto, i protagonisti sono un gruppo di investigatori improvvisati che un po’ ostacolano e un po’ aiutano le forze dell’ordine. Ecco, questi sono alcuni degli ingredienti principali del cozy mystery e dovrei accettarlo.
 

In realtà, ciò che mi lascia perplessa è che i delitti sono molto efferati e descritti nei particolari, oltre a essere opera di un assassino seriale, fatto raro in un giallo cozy. Inoltre, un cozy mystery dovrebbe coinvolgere il lettore nelle indagini e fornire gli indizi per indovinare il colpevole, mentre in questo caso, a parte qualche dettaglio, non sappiamo nulla dell’assassino per poter capire il movente. Lo so, Agatha Christie è stata tra le prime a rompere le regole del giallo nel famosissimo Assassinio di Roger Ackroyd, ma il dubbio che questo davvero si possa includere tra i cozy mystery mi rimane.

 

È comunque un libro che vi consiglio anche se mi ha lasciato un senso di angoscia proprio perché i crimini sono molto cruenti e fa quasi male leggerne le descrizioni. Il fatto che fosse ambientato a Cagliari, una città che per me è casa, mi ha incupito ancora di più.

 

È scritto benissimo ed è un vero e proprio omaggio alla letteratura poliziesca, perché Marzio e gli altri investigatori ci portano in un vero e proprio tour del giallo, citando i più grandi esempi del genere. Ci fanno venire voglia di leggere quelli che ancora non conosciamo e di rileggere quelli che abbiamo già divorato e spesso conosciamo a memoria.

 

E voi l’avete letto? Lasciatemi un commento!