Oggi voglio parlarvi di un altro libro che ho letto recentemente per un esame del master, The entrepreneurial linguist: The business-school approach to freelance translation di Judy e Dagmar Jenner. Anche questo libro è un po' datato, è del 2012, ed è disponibile solo in inglese da quel che ho potuto vedere.
È un libro con consigli pratici per chi vuole dedicarsi alla traduzione come freelance ma che non si sente a proprio agio con la parte più commerciale della professione. Probabilmente conoscerete le autrici, Judy e Dagmar Jenner di Twin Translations, mentre le illustrazioni sono opera di Alejandro Moreno-Ramos, più conosciuto come Mox.
Il libro in breve
Vediamo i temi del libro capitolo per capitolo:
- Come pensare a sé stessi e comportarsi come un’attività commerciale.
- Tutto sulla contabilità e i documenti.
- Tutto sulle reti social, il sito e il blog.
- Il marketing e le istruzioni su come ottenere (e tenersi) i nuovi clienti.
- Ancora marketing, clienti e come sviluppare la propria attività.
- Come stabilire le proprie tariffe.
- Come negoziare coi clienti.
- Formazione continua.
- Come contribuire allo sviluppo del settore e ricambiare l’aiuto dei colleghi.
- L’importanza di stabilire dei limiti per avere un equilibrio sano tra lavoro e vita privata.
- Un ripasso dei temi del libro.
Cosa ne penso
È un libro che ha quasi dieci anni e che è stato scritto da un punto di vista statunitense, quindi alcuni consigli possono non essere più attuali, soprattutto quando si parla di reti social e siti web, o possono non essere pertinenti per chi vive e lavora in altre zone del pianeta, ma è comunque un libro che offre spunti di riflessione molto utili e alcune analisi di casi particolari.
Non fatevi spaventare dal fatto che alcuni capitoli siano abbastanza lunghi, il libro è molto facile da leggere e offre molti esempi che possono aiutarvi a decidere se la vita da freelance faccia per voi o no, o anche solo a decidere di che aspetti potete occuparvi personalmente e per quali invece sarà meglio rivolgersi a un professionista.
L'unica cosa che forse mi lascia dubbiosa è che, a volte, sembra che le autrici diano più importanza al cliente che alla propria attività o al proprio benessere. Forse è solo una mia impressione ma è la stessa idea che ho anche leggendo alcuni post su Twitter. Per compensare e per concludere la miniserie con un libro più recente, la prossima recensione sarà dedicata a un libro sulla sopravvivenza per freelance.
E voi, l'avete già letto? Lasciatemi un commento.