Una lista di serie TV in inglese per far pratica e divertirsi
Cari lettori,
Un altro post dai nostri archivi e pubblicato l'anno scorso per la Giornata Europea delle Lingue che si celebra il 26 settembre. È una lista molto personale di serie TV di culto che vi permetteranno di praticare inglese (delle Isole Britanniche) divertendovi.
Quasi tutti ormai seguiamo serie TV e siamo abbonati a uno o più servizi di streaming che ci permettono di vedere i nostri programmi preferiti quando vogliamo, doppiati o in lingua originale, con o senza sottotitoli. È una cosa meravigliosa non solo per chi adora le serie TV ma anche per chi vuole praticare una lingua, perché lo può fare dal divano di casa. Ovviamente, non è una pratica attiva, per quello potete approfittare dei viaggi all’estero, delle chiacchierate con amici stranieri o dei gruppi di conversazione attivi in molte città. Guardare le serie TV, però, è un esercizio molto positivo per allenare l’orecchio a delle conversazioni più o meno reali e non filtrate come possono essere quelle delle lezioni o tra amici; si sa che siamo tutti tentati a parlare più piano e a cercare di usare termini più semplici quando sappiamo che c’è qualcuno che non è madrelingua. In molti casi, le serie TV sono ottime anche per abituarsi a vari accenti.
Mi butto in uno di quei noiosissimi “quand’ero giovane io” e vi dico qualcosa che probabilmente suonerà familiare a molti colleghi della mia età ma sembrerà strano ai giovanissimi. Quando ho finito il liceo e aspettavo di iniziare l’università, ho passato l’estate a riguardare fino alla noia le stesse quattro videocassette in francese per allenare l’orecchio. Erano film di grandi registi e li adoravo, quindi non è stato un grande sacrificio, ma pur sempre qualcosa di estremamente monotono. A questi, si sono presto aggiunte due videocassette in inglese per iniziare a studiare questa lingua oltre i testi delle canzoni dei Queen; non mi devono aver convinto molto perché scelsi il russo e non l’inglese come terza lingua all’università. Internet, che ve lo dico a fare, neppure sapevo cosa fosse, l’ho scoperto, credo, uno o due anni più tardi. Quelle videocassette saranno ancora da qualche parte a casa dei miei, ma non mi mancano affatto, ora è molto più facile non solo comprare i DVD e riceverli a casa, ma anche guardare le serie TV e i film sul portatile o sul telefono.
Ma perché questa lunghissima introduzione? Perché ho pensato che, se vi va di praticare un po’ d’inglese ma non sapete cosa scegliere e non volete farvi prestare vecchie videocassette polverose, ho un paio di suggerimenti di serie che io adoro e che hanno una certa varietà di accenti e di vocabolario delle Isole Britanniche. Non sono serie semplicissime e richiedono già un minimo di livello di lingua, ma sono una buona scusa per fare pratica e divertirsi. Vediamole in ordine, una per decennio fino ad arrivare agli anni in corso. Purtroppo è più difficile ottenerle fuori dal Regno Unito, dove sono quasi tutte disponibili su Netflix, ma potete trovare i DVD per l'Italia su vari siti e potete approfittare di YouTube, dove molti episodi sono completi anche se non sempre di ottima qualità. Nonostante sia difficile trovarle, ho voluto parlarvene comunque perché sono serie talmente famose da essere citate spessissimo e capire a cosa si riferiscano alcuni scherzi può salvarvi da più di una situazione imbarazzante.
Fawlty Towers
Una delle serie più famose della televisione britannica in generale e grande successo degli anni ‘70, è ispirata a un’esperienza reale dell’autore che suonerà familiare a molti. Già il titolo è un gioco di parole tra il cognome del proprietario, Basil Fawlty, e la parola inglese faulty, pronunciata allo stesso modo, che significa difettoso. Subito dopo la sigla, ogni episodio mostra il cartello col nome dell’hotel modificato o, appunto, faulty, per creare giochi di parole e assonanze.
Creata da John Cleese, membro di Monty Python, e dalla sua compagna dell’epoca, è una tipica commedia degli equivoci. Cleese è stato criticato più volte negli ultimi mesi per delle dichiarazioni poco fortunate e lo show è decisamente non corretto politicamente per i nostri standard, ma cercate di dimenticare questi dettagli e di vedere gli episodi col filtro del tempo. Wikipedia dice che in Italia è andata in onda sul canale satellitare Jimmy. Ecco il link a uno sketch per farvi un’idea.
Blackadder
Anche questo show è estremamente famoso e probabilmente è quello che ha lanciato Rowan Atkinson negli anni ‘80 molto prima di Mr Bean, ma riconoscerete sicuramente anche molti altri attori famosi. Il programma ha quattro stagioni, ognuna ambientata in un periodo storico diverso in cui Blackadder e il suo aiutante Baldrick finiscono sempre nei guai e falliscono nei tentativi di dominazione. Il titolo ovviamente gioca col fatto che black adder sia una vipera, il marasso in italiano, e il fatto che il protagonista si comporti come l’animale omonimo, o almeno ci provi.
Le quattro stagioni, con titoli e ambientazioni diverse sono:
- The Black Adder, ambientata alla fine del 1400 in un ipotetico regno di Riccardo IV;
- Blackadder II, ambientata durante il regno di Elisabetta I;
- Blackadder the Third, ambientata durante la reggenza di colui che sarà poi Giorgio IV;
- Blackadder Goes Forth (ancora un gioco di parole possibile grazie alla fonetica inglese), ambientata nelle trincee della Prima Guerra Mondiale.
Vi lascio qua il link al primo episodio della prima stagione su YouTube.
Father Ted
Questa serie è probabilmente una delle più divertenti a mio parere e anche molto amata nel Regno Unito. Il fatto che siano state girate solo due stagioni negli anni ‘90 si deve alla morte dell’attore protagonista subito dopo la fine delle riprese. Le vicende si svolgono in Irlanda e l’accento degli attori è un ostacolo e una pratica interessante per chi vuole allenare la propria comprensione dell’inglese delle diverse varianti delle Isole Britanniche. I protagonisti sono tre sacerdoti cattolici mandati in una parrocchia isolata per via di alcuni scandali e vivono con la perpetua, la signora Doyle. Le vicende si svolgono in un’isola irlandese di fantasia e sono ancora una volta una serie infinita di equivoci e giochi di parole. Anche questa serie, a quanto pare, era stata trasmessa in Italia sul canale Jimmy. La serie è talmente amata che ogni anno si celebra una riunione a tema, il "Ted Fest", trovate delle informazioni sul sito ufficiale.
Questo è un link ai momenti migliori.
Black Books
Un’altra serie, stavolta di inizio millennio, che ci presenta una buona pratica. L’attore protagonista, Dylan Moran, è irlandese e il suo personaggio, Bernard Black, è il proprietario di una libreria chiamata appunto "Black Books" e ricorda non poco Basil Fawlty perché non vuole nessuno nel negozio e riesce a vendere qualcosa solo grazie all’aiuto dell’impiegato, il divertentissimo Bill Bailey. All’accento irlandese, si aggiunge il fatto che Bernard sia molto pigro e spesso ubriaco e la sua pronuncia alquanto strascicata, il che la rende ancora più complicata per un orecchio non abituato, una pratica fantastica!
Ecco un link coi momenti migliori per farvi un’idea.
Come avete visto, niente di pesante come temi, che già è abbastanza l’esercizio linguistico. Le serie comiche però, benché divertenti, sono più complicate per via del ritmo veloce, dei doppi sensi e negli innumerevoli giochi di parole. Sono però anche un buon esercizio per abituarsi agli omofoni e alla comicità britannica che spesso si basa proprio sul fatto che la lingua inglese sia così flessibile. Purtroppo, come ho già detto, nessuna di queste serie è disponibile su Netflix Italia né su Amazon Prime TV.
Per quanto riguarda le serie attuali, ho due proposte e qua arriva anche una più seria ma che ha avuto un grande successo. La prima non credo sia disponibile neppure in DVD in Italia al momento, quindi approfittate di una visita nel Regno Unito se volete, perché Netflix vi permette di vedere le serie locali quando visitate un altro Paese.
Upstart Crow
È una serie che è già alla terza stagione e presenta una rivisitazione molto comica di come William Shakespeare possa essere arrivato a scrivere i propri capolavori tra un equivoco e l’altro, tra una lite familiare a Stratford-upon-Avon e un inghippo nella casa di Londra. Il linguaggio è un mix di moderno e seicentesco, con molte citazioni dalle opere del Bardo ma anche tante frasi molto moderne pronunciate di solito dalla scontrosa Sue, la figlia maggiore che è alle prese con i tipici problemi degli adolescenti.
Qua trovate un assaggio.
After Life
È l’ultima fatica di Ricky Gervais e, come dicono tutti, se riuscite a superare la prima puntata non vorrete smettere. La definirei una serie agrodolce, perché la storia di base è triste. Il protagonista, Tony, ha appena perso la moglie e continua a guardare video che lei ha registrato a sua insaputa per dirgli come andare avanti senza di lei. Tony è quello che definiremo uno stronzo con chiunque perché non gli importa più di vivere, ma questo suo modo di fare è associato a un cinismo e a un’ironia che spesso sono proprio divertenti. È una serie che rispecchia in modo geniale la natura umana e la società attuale, come sempre capita con le opere di Ricky Gervais, e vi mostra anche la lingua inglese che si parla al momento, un gioiellino da non perdere, vi assicuro che non piangerete poi tanto e, se piangerete, a volte sarà per le risate.
È uscita già la seconda stagione e Ricky Gervais ha pubblicato su Instagram una foto del copione della terza, una cosa sorprendente per chi lo segue, perché lui non crede che le serie TV riescano a essere all'altezza dopo due stagioni. Non ci resta che aspettare e vedere come sarà.
Questa è disponibile sia su Netflix Italia, sia su Amazon Prime TV, ma qui vi lascio il link al trailer.
Conoscevate già queste serie TV? Le avete viste? Lasciatemi un commento e continuate a seguire il blog perché presto allargherò la lista con qualche altro suggerimento.
KT