Torna Emma in giallo con un libro della magnifica Agatha Christie non tra i più famosi: Verso l’ora zero.
Agatha Christie non ha certo bisogno di presentazioni, ma una piccola introduzione sull’autrice va fatta e quindi ve la beccate.
L’autrice
Nata a Torquay, in Devon, nel 1890, è stata una scrittrice molto prolifica, con oltre 60 romanzi gialli, 14 raccolte di racconti, e vari testi per il teatro. Credetemi, cercare di avere tutti i suoi libri è un’impresa, ma ci sto lavorando!
Ha scritto anche altri libri, in particolare sei romanzi spesso classificati come romance che scrisse sotto lo pseudonimo di Mary Westmacott.
Dopo un matrimonio breve e infelice con Archibald Christie, da cui prese il cognome, si sposò con l’archeologo Max Mallowan. I viaggi fatti con il marito durante le spedizioni archeologiche sono stati un’ispirazione per vari libri gialli ma anche per un libro di viaggio, Viaggiare è il mio peccato.
Tra i personaggi più famosi di Agatha Christie ci sono sicuramente Hercule Poirot e Miss Marple, ma non sono gli unici detective creati dalla regina del gialli. Altri sono Tommy e Tuppence, che appaiono in cinque libri, e il sovrintendente Battle, presente in quattro romanzi, tra cui quello di cui vi parlo oggi.
Il libro
Titolo italiano: Verso l’ora zero (traduzione di Lia Volpatti per Mondadori)
Titolo originale: Towards Zero
Il libro inizia con un gruppo di avvocati che discutono un caso appena concluso. Tra loro c’è il vecchio Treves, considerato da tutti uno dei più grandi esperti del settore oltre che un rinomato criminologo. I suoi commenti sul caso sono enigmatici; senza sbilanciarsi sulla vicenda in sé, parla di un’altra storia per spiegare che, secondo lui, la psicologia dei personaggi è importante e che l’omicidio è solo il momento finale, l’ora zero preceduta da una serie di eventi che la possono spiegare.
Dopo questa introduzione, la scena si sposta. Siamo a febbraio e qualcuno sta pianificando un omicidio che deve avvenire a settembre.
A settembre, la famiglia di Lady Tressilian sta organizzando le vacanze estive. Nevile Strange, famoso tennista, erede di Lady Tressilian, decide di visitare l’anziana donna con la nuova moglie, Kay. Il problema è che anche la prima moglie di Nevile, Audrey, sarà lì nelle stesse date.
Non lontano dalla casa di Lady Tressilian stanno trascorrendo le vacanze anche Treves e il sovrintendente Battle. La situazione tra i vari membri della famiglia diventa sempre più tesa, fino all’omicidio di Lady Tressilian.
Forse vi starete chiedendo perché ho deciso di parlarvi di questo libro proprio ora e la verità è che la BBC ha appena annunciato il cast per il nuovo adattamento televisivo e sto morendo d’amore (date un’occhiata all’articolo)!
La BBC ha fatto tantissimi adattamenti dei romanzi di Agatha Christie, ma i più recenti sono una nuova serie di sceneggiati a puntate che vi toglieranno il fiato. Trovate la lista e una breve descrizione nella pagina Contemporary Christie del sito ufficiale sulla scrittrice.
Lo stile di queste serie TV è molto cupo, dimenticatevi l’ordine e la precisione del Poirot di David Sucher, la dolcezza della Miss Marple di Joan Hickson, il brio di quella di Geraldine McEwan o la solarità di Julia McKenzie (sono opinioni mie, forse a voi non hanno fatto lo stesso effetto). I protagonisti principali di questo sceneggiato non sono i personaggi della storia, sono le sofferenze dell’animo umano.
Devo ammettere che la trama non è particolarmente fedele a quella dei libri, ve lo dico prima di convincervi a guardare le puntate e darvi una delusione, eppure mi hanno conquistato. Il Poirot di John Malkovich è quasi completamente inventato? Sì! È una delle migliori versioni dopo quelle di Suchet e Ustinov? Ne sono convinta. Fa dieci a zero a quella di Kenneth Branagh? Ovvio, non è difficile!
Cosa ne penso?
Ok, ma basta parlare delle serie TV, siamo qua per i libri!
È un libro che vi consiglio perché è un esempio perfetto dei gialli di Agatha Christie, dei personaggi complessi che ci sembrano piatti e insipidi solo a prima vista, decine di indizi e forse anche più false piste (gli adorati red herring del whodunit inglese), e un’analisi della psicologia umana come solo Agatha Christie può fare.
Uno dei motivi per cui ve lo consiglio è soprattutto per variare dai soliti e famosissimi Assassinio sull’Orient Express e L’assassinio di Roger Ackroyd. Sono libri fantastici ma, con quasi 100 gialli, l’opera di Agatha Christie è molto più dei soliti titoli inflazionati ed è un peccato che pochi molti passino inosservati, così come molti dei protagonisti.
Il sovrintendente Battle è un personaggio che a me piace tantissimo e credo sia un vero peccato che sia presente solo in quattro libri. L’autrice ce lo descrive come una persona imponente, con una faccia che non esprime emozioni, tanto che sembra fatta di legno, e soprattutto, ci dice, è un uomo che non sembra per niente brillante.
Le descrizioni dei personaggi che fa Agatha Christie sono sempre molto ricche, anche quando non dice tanto; non ci serve conoscere Battle dai libri precedenti, possiamo incontrarlo qui per la prima volta e sapere già con chi abbiamo a che fare. Battle mi piace perché è impassibile e dolce allo stesso tempo, conosce l’animo umano come Miss Marple ma fa tenerezza, come un orso di peluche gigante. Insomma, se siete tra i cattivi, aspettatevi l’attacco di Nemesi; se invece siete tra i buoni, siete al sicuro sotto l’ala protettiva del sovrintendente.
Anche voi l’avete letto? Cosa ne pensate? Lasciatemi un commento!